Fin dai tempi più antichi la storia di Venezia è stata anche quella della laguna, in un rapporto interdipendente. La città è stata molto influenzata dal flusso e riflusso delle maree. La laguna di Venezia e` un tratto interno di mare che copre un'area di 550 kmq, è lungo 50 km e ha una larghezza di 8-14 km. La laguna e` la più grande del mediterraneo ed è protetta dal mar Adriatico da una catena di strette lingue di terra sabbiosa.
La lunga striscia di terra e sabbia si estende sulla curva di Punta Sabbioni seguendo le isole del Lido, Pellestrina e Ca' Roman, per finire a Chioggia e Sottomarina. Due volte al giorno, le maree si infrangono attraverso le tre insenature, pulendo le acque della laguna e i canali veneziani. Le tre entrate si chiamano Lido di San Nicolò, Malamocco e Chioggia. Un tempo le insenature erano quattro, ma verso la metà del 1700 fu costruita una lunga diga in pietra d'Istria, per unire l'isola di Pellestrina e quella di Ca' Roman. Questa modifica ha creato una delle passeggiate meno conosciute ma più romantiche della laguna.
Queste opere mantennero un equilibrio vitale nel consentire alle maree di pulire la laguna e tenere fuori tutta la forza del mare. Sin dai tempi dei Romani, con testimonianze archeologiche a Malamocco, si e` cercato di mantenere un equilibrio esistenziale. Mantenere questo equilibrio è sempre stata la preoccupazione primaria della città e dell’area circostante Nell’arco dei secoli molte isole sono scomparse, sommerse dalle acque ed erose, ma la laguna resta disseminata di isole.
Ad esempio San Giorgio Maggiore e la Giudecca si trovano vicino al sud della città. San Michele, l'Isola del Cimitero e Murano, il cuore dell'industria del vetro, si trovano più a nord. Sempre a nord si trovano le isole di Burano, Mazzorbo e Torcello, un tempo importante trio di insediamenti. Le isole barriera del Lido e di Pellestrina presidiano gli imbocchi lagunari. Altre isole importanti includono la bucolica Sant'Erasmo, una grande isola agricola che fornisce ancora molti degli ortaggi della città. San Francesco del Deserto e San Lazzaro degli Armeni, entrambi sono ancora sede di monasteri. Le isole minori ancora in uso sono San Servolo e Sant'Andrea. San Servolo era un tempo un ospedale psichiatrico ed è ora parte dell'Università Internazionale di Venezia. San Clemente con il suo albergo resta una delle mete più eleganti di Venezia.
Molte delle isole lagunari oggi sono disabitate, causa la concentrazione in altre zone piu’ produttive, l’innalzamento della laguna ed altre variabili. Durante gli ultimi anni lo sviluppo industriale, il turismo di massa, le grandi navi ed altri fattori hanno intaccato il delicato equilibrio. Il Comune di Venezia ha cercato di arginare l’innalzamento della laguna creando un sistema di dighe mobili chiamato Mose iniziato nel 2003. Ancora non terminato. La funzione e` quella di arginare l’afflusso eccessivo di acqua attraverso le bocche di apertura nei cordoni di sabbia della laguna.
L’ecosistema lagunare e` certamente molto precario, ma nel corso dei secoli e` riuscito a sopravvivere. Certamente il cambiamento climatico non aiuterà` la laguna ed il suo già` sensibile equilibrio.